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SECONDO INTERVENTO DI OGGI.
NON STIAMO SCHERZANDO!

Sono onorato di fare anch’io, insieme alla splendida persona che sta accanto a me, il dr. Muratore, da portavoce dei fratelli Pellegrino, fondatori del gruppo di pressione ” #SiamoHandicappatiNoCretini” a cui hanno aderito diverse centinaia di soggetti disabili e loro famiglie che fino ad oggi erano rimasti chiusi nel loro dramma e che adesso si stanno organizzando: il ragazzo che ci ha scritto il messaggio di whatsapp che vi ho appena letto è uno di loro.
In questi anni la politica regionale, nelle sue diverse articolazioni, ha consegnato progressivamente questi soggetti, con la sua inerzia, ad una silenziosa “macelleria umana”.

Attenzione, non macelleria sociale, ma umana. Perché “macelleria sociale” è quella che paventate quando ci spiegate che non possono toccarsi più di tanto i miliardi di euro impiegati per mantenere intatto il consenso elettorale di varie ma più fortunate umanità (società partecipate ingrassate di personale scelto per spartitoria appartenenza, superconsulenti esterni negli uffici di governo e parlamento, forestali, precari, società di formatori collegate a questo o quel gruppo di potere, e l’elenco è infinito).
Noi handicappati, che usciamo raramente da casa, e che serbatoi di consensi sicuramente non siamo, abbiamo dovuto ricorrere alle Iene e a Pif che continuano in queste ore, e non solo loro, ad assicurarci sostegno, se ancora necessario, per un deciso “cambio di passo” su come interloquire con voi per affermare diritti che nella gerarchia delle fonti sono in cima alla lista su altri diritti anch’essi sanciti, come norme di programma, dalla nostra Carta Costituzionale. Questi diritti sono il diritto alla vita e il diritto all’esistenza libera e dignitosa, uniti al diritto alla salute. Questi diritti vengono prima del diritto programmatico al lavoro, del diritto all’impresa e (udite, udite, perché la cosa vi sorprenderà) vengono prima delle vostre prerogative, guarentigie, privilegi.

Se siamo qui oggi, in piena sessione di bilancio, ad essere quanto meno ascoltati non è perché siete stati improvvisamente colpiti sulla via di Damasco, ma perché temete che quel “cambio di passo” che abbiamo prodotto, e cioè l’arma impropria della nostra capacità di impiegare l’impatto dei nostri corpi per denunciare il fallimento della politica (non è mica colpa nostra) vi ha costretto in questi giorni a far finta di occuparvi di noi. Dico “far finta” a ragion veduta: ciò che avete combinato in quest’ultimo mese ha dell’incredibile. Il governo ha emanato, e questo parlamento assecondato o si appresta ad assecondare, tutta una serie di provvedimenti fallimentari, senza alcuna visione prospettica, senza logica, e perdenti anche dal punto di vista dell’azione amministrativa.

A proposito, rappresentanti del governo, sapete il numero aggiornato di domande presentate dai “riconvertendi” precari per assistere la terza categoria di anziani da voi inventata, per cui la dr.ssa Bullara, dirigente del dipartimento lavoro, ha pure emanato una proroga per le istanze fino a domani? Ve lo comunico io. Siamo vicini allo zero assoluto. Numero che coincide, purtroppo, con il grado di efficienza degli assessorati regionali alla salute e alla famiglia, sui temi della disabilità, da sempre. Perché pure i
precari sono precari, ma non cretini. Un’idea fallimentare su cui ancora si insiste però, e su cui nessun rappresentante burocrate degli jes men che circondano questo esecutivo ha osato dire al presidente: “Ma che cosa stai dicendo, Saro? Ma fermati!”.
E passiamo alla ballata dei famosi “fondi”. Come una gatta frettolosa sotto i fastidiosi riflettori mediatici, questo governo sta inanellando, e questo parlamento potrebbe apprestarsi a licenziare, gattini ciechi truccati da provvedimenti risolutivi. Mi sovviene un’ intervista di 8 giorni fa, a cui abbiamo assistito sbigottiti io e una giornalista che la conduceva, nel corso della quale il presidente Crocetta tentava di stupirci con effetti speciali sproloquiandoci addosso risorse per 569 milioni di euro che sono invece, per la gran parte, funamboliche partite di giro di fondi già previsti per una serie di esigenze legate all’aspetto sanitario dell’assistenza, e già vincolati e insufficienti di suo. Due giorni fa la giunta ha partorito un inattuabile, nei fatti, ulteriore topolino di 50 milioni di euro. Secondo tale mal riuscito esperimento di finanza creativa, 16 dovrebbero provenire dai fondi OIF comunitari per i giovani e 34 dal vincolo che la regione vorrebbe porre alla facoltà di spesa degli enti locali, distraendo il 10% dei già sparuti fondi (334 milioni di euro) trasferiti a tali enti, per le esigenze dei disabili. E i comuni (molti dei quali in dissesto e predissesto, la più alta percentuale regionale in Italia, siamo già oltre il 10%), non potranno che seppellire con una fragorosa rivolta tale brillante idea.
La verità è che non avete ancora capito che la festa è finita. E che non solo da questa parte non avete più, come interlocutori, persone sprovvedute a cui potete infinocchiare soluzioni di carta, ma vi ritrovate ben altro. La persona che mi sta accanto e che ha sposato la causa dei fratelli Pellegrino (e adesso di tutte le persone con disabilità della Sicilia che ci hanno contattati) pur essendo così giovane, non ha solo una laurea e due master, ma è pure specializzato nell’impiego di fondi europei; fra 48 ore, però, volerà a cercarsi il futuro a Londra perché qui, non avendo accettato di far parte di alcuna consorteria e non volendo scendere ad alcun compromesso, da uomo libero vi guarderà da lontano. Ma anche da oltremanica non vi darà pace, non vi daremo pace.

Oggi noi affermiamo che il vostro servizio studi Ars e i vostri tecnici dell’assessorato bilancio sarebbero in grado, se ne aveste l’avvedutezza e la furbizia politica per chiederglielo, di trovare i soldi in pochi minuti, rimodulando in un foglio excel tagli lineari dall’ 1,5 al 4,5 per cento delle poste di bilancio attaccabili, non di tutte, ovviamente. Noi questi conti li abbiamo fatti, e quando sarà il momento mostreremo all’opinione pubblica pure come dovevate fare. E in questa provvista (e non chiamatela demagogia, ma semmai rimedio a mala gestio) ci sta pure la decina di milioni di euro, fra governo e assemblea, che potreste ricavare subito annullando tutti gli incarichi di collaborazione esterna che non trovano giustificazione alcuna in una regione che ha il più alto rapporto fra dirigenti e resto del personale del mondo conosciuto, secondo quanto verificato dalla procuratrice della Corte dei Conti. Tale operazione era un recente cavallo di battaglia di un veterano di questo alto consesso, ma poi questo onorevole è diventato finalmente, dopo decenni di anticamera, assessore dell’attuale governo e tutto sembra essere regolarmente finito a tarallucci e vino.
E a proposito di Corte dei Conti, pronostichiamo che nel prossimo novembre/dicembre tale magistratura dovrà prepararsi a un discreto lavoro che siete ancora in tempo a scongiurare, se sfruttate a modo questa sessione di bilancio.
Perché se continuate a farvi del male, credendo di essere furbi e di passare indenni dallo tsunami che vi colpirà, sappiate che come gruppo organizzato e con l’intesa che abbiamo raggiunto con le associazioni e sigle storiche della disabilità siciliana, finalmente compatte, non ci limiteremo, stavolta, a manifestare, in un giorno di aprile, unitamente al mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile, sotto queste finestre, riproducendo sui vostri volti per 10 volte il danno di immagine che avete già sofferto. A partire dal mese di maggio inizierà il cronoprogramma delle azioni collettive, disabilità per disabilità, per ottenere dalla
magistratura i nostri diritti. In questi giorni, anche grazie alla benedetta sentenza n. 275 della Corte Costituzionale che mostrate di snobbare (e che fareste bene invece a studiarvi o a farvela spiegare rispettivamente dall’ufficio legislativo e dal servizio studi) ci hanno contattato diversi specialisti di diritto amministrativo e civile di Palermo, Catania e altre provincie, (e qui l’opera di censimento dei bisognosi, uno per uno, che i vostri distretti non hanno mai fatto sarà fatta col decisivo aiuto delle associazioni) per arrivare a sentenze CON RITO SEMPLIFICATO (c.d. sentenze “brevi” dei Tar), per cui abbiamo calcolato l’invio dei commissari ad acta nella vostra tesoreria e nei vostri uffici entro il prossimo novembre. Ma invieremo gli atti, contemporaneamente, alle Procure. Attenzione, non fraintendete. Non alle Procure penali. Ma a quelle che temete di più, le Procure presso la Corte dei Conti, che colpiranno i vostri beni e i vostri conti correnti, per il maggior danno arrecato alla collettività da spese processuali e risarcimenti. Non potrete più sostenere che non sapevate. Ora lo sapete.
Onorevole Vinciullo, lei, come Presidente di questa Commissione Bilancio ha, mi consenta, qualche responsabilità in più. In questi giorni ho dato un’occhiata alla sua attività parlamentare, per la verità non solo alla sua ma anche a quella di tutti i componenti di questa commissione. Nel suo caso è stato agevole perché almeno lei, in virtù dei suoi studi e della sua laurea in lettere, si esprime in perfetto e comprensibile italiano. E ho visto, fra l’altro, che le stanno molto a cuore i destini giuridici ed economici dei dirigenti della regione siciliana. Ha addirittura presentato un disegno di legge per promuovere tutti i dirigenti di terza fascia, già promossi in massa più di 15 anni fa a questa qualifica esistente solo in Sicilia, a dirigenti di seconda fascia. Ma in un’altra occasione lei si è impegnato pure a difenderne le rivendicazioni economiche. Ha presentato un ordine del giorno in cui invita il Governo a rispettare la sentenza della Corte Costituzionale del 2015, che sancisce il diritto al rinnovo del loro contratto. Sacrosanto. Ma adesso la stessa Corte Costituzionale, con la sentenza più volte evocata, la 275 di 3 mesi fa, le dice di mettere da parte prima la provvista occorrente per le esigenze di tutti i disabili, compreso Francesco Perugia, di cui le allego il dignitoso grido di aiuto letto in precedenza, che uno stipendio da dirigente regionale non se lo sogna neppure. Sia intellettualmente onesto, Presidente. Agisca con coerenza. Le assicuro che le conviene pure. Ho visto pure che lei si è preoccupato, in passato, esortando il governo a non creare debiti fuori bilancio, e allora le consiglio almeno di fare attenzione alla dotazione del capitolo di spesa n.215740. Se vede che il governo vara un bilancio senza i soldi che occorrono stabilmente per le disabilità in Sicilia, faccia in modo di dotare quel capitolo di almeno 100 milioni di euro, rispetto alla decina attuale. E’ il capitolo denominato “fondo rischi contenzioso spese legali”. Guardate che non stiamo scherzando.

Finisco il mio intervento ricordando a tutti i presenti, ancora una volta, che le varie forme di disabilità non sono preannunciate e non sono evitabili. Anche per questo, per voi stessi e per le vostre famiglie, vi conviene stabilizzare un sistema di welfare specifico per tali esigenze. Se tutti voi, governo, parlamento, uffici e dirigenza amministrativa, non volete ancora assoggettarvi all’art. 54 secondo comma della Costituzione, che vi impone, insieme al 97 primo comma, di agire per il buon andamento e con onore, fatelo per il vostro potenziale egoismo e anche per preservare la vostra coscienza. Noi vigileremo sui comportamenti d’aula e fuori d’aula di ciascuno di voi, ogni giorno da qui a fine aprile. Siate previgenti, e scacciate via qualunque ombra del vostro comportamento che potrebbe attirare le ire di una giustizia non solo umana.
PALERMO, 22 MARZO 2017 Giuseppe Catalano.

Giuseppe Pippino Giovanni CupidiMargherita Porcaro Margherita Bravo Vincenza Ferrante Antonella Ferro PIF
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2017-03-22T17:38:09+00:00